Patate dolci: deliziosi tuberi del Nuovo Mondo!

Storia e origini di un alimento venuto da lontano

patate dolci

Conosciuta ed apprezzata per il caratteristico sapore zuccherino, la patata dolce ha saputo conquistare fin dalla propria scoperta i palati di sovrani e principi di ogni parte del mondo. Ancora oggi questo successo non accenna a diminuire, venendo anzi impiegata in una varietà di ricette anche molto diverse tra loro.

Scopriamo insieme tutti i segreti di questo famoso ingrediente!

Caratteristiche

La patata dolce (Ipomoea batatas), conosciuta anche con il nome di patata americana, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Convolvulaceae. Il nome deriva dal termine “batata”, usato in origine dai Caraibici di Haiti e successivamente dagli spagnoli.

Viene prodotta principalmente in America centrale, ma si adatta facilmente alla coltivazione in diversi tipi di ambiente e terreno: basti pensare che nel 2020, ben 47 paesi hanno prodotto 89,5 milioni di tonnellate di radici su 7,5 milioni di ettari. La pianta è caratterizzata da uno stelo sottile e fiori campanulati, di colore variabile a seconda della varietà.

Una storia antica

Originaria del Nuovo Mondo, la patata dolce fu scoperta intorno al 1500 dal navigatore Cristoforo Colombo e presentata alla regina Isabella di Castiglia, che la diffuse nel Vecchio Continente come patata di Spagna. Il re Enrico VIII, genero di Isabella, ne era un grande estimatore in quanto si riteneva possedesse qualità afrodisiache in grado di potergli finalmente garantire un erede al trono.

Le “radici di Venere” importate dalla Spagna divennero molto popolari nei banchetti inglesi nel XVI secolo. Perfino Sir John Falstaff, personaggio creato dalla penna di William Shakespeare, in vista di un incontro galante grida “Lasciate che dal cielo piovano patate” in riferimento alle patate dolci.

Il clima particolarmente variabile dell’Inghilterra non ne consentiva tuttavia la coltivazione, ed erano dunque un bene ricercato ed esclusivo. Nel 1564 il famoso marinaio inglese John Hawkins riportò di un carico di “henne, patate e pigne” durante un viaggio da Santa Fé in Venezuela. Anche in questo caso, vista la posizione geografica, si trattava con ogni probabilità di patate dolci.

Patata dolce: bianca o arancione?

Nonostante in commercio si trovi spesso un’unica tipologia, esistono diverse varietà di patata dolce americana. Due in particolare hanno conosciuto grande fortuna in cucina, ovvero:

  • la patata dolce bianca, caratterizzata da una polpa molto pallida e un inconfondibile sapore dolciastro molto simile a quello delle castagne cotte. Nonostante questa particolarità, l’indice glicemico di questa varietà è tuttavia più basso di quello delle altre patate.
  • La patata dolce arancione, riconoscibile dalla buccia e la polpa di colore più scuro. Ricca di vitamina C e carotenoidi, anch’essa ha un sapore molto dolce che ricorda quello della zucca, prestandosi dunque anche alla preparazione di dolci.

In cucina con Bauer

Dal sapore unico ed inconfondibile, la patata dolce è entrata di fatto tra gli ingredienti più amati in cucina, grazie anche alla sua versatilità e delicatezza che la rende perfetta anche per i più piccoli. Per un primo piatto irresistibile, potete provare gli gnocchi di patate dolci con speck e salsa alle noci, arricchiti in fase di preparazione con un pizzico di Arostina Erbe e Spezie Bauer. Un preparato aromatico naturale e gustoso, preparato con ingredienti selezionati per far risaltare ancora di più le vostre ricette. E che dire delle patate dolci ripiene con olive e feta? Un secondo piatto assolutamente da provare, specie se reso ancor più unico da un insaporitore tutto naturale firmato Bauer!

Potete acquistare l’Arostina Erbe e Spezie Bauer comodamente sul sito Bauer.it e nei migliori Supermercati della tua zona.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Operazione anti-spam (obbligatoria) *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>